Nessun sentiero riesce a penetrare questa foresta. Ovunque, le lunghe
ed esili ramificazioni dei suoi alberi ne soffocano lo spazio con la
loro crescita esuberante e nessun raggio di sole trova un percorso
abbastanza tortuoso da riuscire ad intrufolarsi negli spazi angusti tra i
rami ingarbugliati. Ogni albero di questa foresta è cresciuto da cento
miliardi di semi piantati insieme e in un solo giorno ognuno di essi
morirà.
È una foresta maestosa, che sa essere comica ma anche
tragica. A volte penso che racchiuda tutto quanto: ogni romanzo e
sinfonia, ogni delitto efferato e ogni atto di pietà, ogni storia
d'amore e ogni litigio, ogni scherzo, ogni patema. Tutto nasce da questa
foresta. Forse vi sorprenderà sapere che alloggia in un contenitore di
nemmeno trenta centimetri di diametro e che sulla terra ne esistono
sette miliardi. E a voi, così come a me, ne è toccata una in sorte da
gestire. È la foresta che vive nella nostra testa. Gli alberi di cui
parlo sono cellule speciali, sono i neuroni, e obiettivo delle #neuroscienze è quello di esplorare proprio questi rami incantati e conquistare la giungla della mente.
Ma viene da chiedersi: potremo mai comprendere la totalità della foresta osservando solo pochi alberi sparsi?
Sebastian Seung
"Connettoma. La nuova geografia della mente".
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